Segni comportamentali di dolore e paura nel gatto

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I gatti sono animali molto espressivi , ma il loro linguaggio del corpo può essere difficile da interpretare per i proprietari. Riconoscere e capire i segnali di paura e dolore nei gatti è importante per comprenderli e prendersi cura del loro benessere. In questo articolo discuteremo di alcuni dei segnali di paura e dolore nei gatti, nonché consigli su come interagire con loro in questi casi.

I CAMBIAMENTI DEL COMPORTAMENTO DA OSSERVARE

Nella vita dei nostri gatti, i cambiamenti nel comportamento sono frequenti e possono essere causati da diversi fattori.

E’ fondamentale notare ed osservare per comprendere il nostro gatto e aiutarlo, perché spesso la paura è legata al dolore. 

Bisogna prestare attenzione alla mancanza di quei comportamenti caratteristici e abitudinari che normalmente il nostro gatto compie o la comparsa di manifestazioni che sono del tutto anomale in lui come ad esempio un aumento di aggressività apparentemente ingiustificato.

Anche la timidezza eccessiva fino ad evitare totalmente il contatto diretto con le persone o altri animali può essere un segnale di malessere o paura .

Un altro fattore importante sono i segnali fisici nel gatto, come un’eccessiva attività di grooming e mordicchiamento, oppure tremori o spasmi muscolari. Può anche manifestare segni di disagio, come  miagolii e gemiti.

RIVOLGERSI AL VETERINARIO 

La diagnosi e l’osservazione da parte del medico veterinario  non è sempre così immediata perché alcuni soggetti , durante le visite in ambulatorio manifestano “cambiamenti comportamentali” anche per ansia e paura, trovandosi in un ambiente sconosciuto con estranei, ed essendo sensibili agli odori presenti all’interno della clinica che potrebbero condizionare negativamente. 

Per questo motivo l’analisi clinica del gatto, chiamata  “posturale”, viene basata soprattutto alla luce delle osservazioni del proprietario che ha la possibilità di osservare il soggetto in ambiente domestico ove è in uno stato di tranquillità .

ANALISI POSTURALE : COSA E’ E COSA COMPRENDE 

L’osservazione posturale del animale comprende lo studio e l’interpretazione della mimica facciale che comprende la posizione delle orecchie, della coda, e delle vibrisse  valutate in relazione al contesto in cui si trova , questo metodo di anamnesi viene definito come “lo studio della comunicazione visiva” . 

La mimica facciale del gatto è stata studiata dal professore Steagall che ha raccolto, tramite osservazione di più elementi, una scala specifica per riuscire a evidenziare in modo più soggettivo il dolore in esso , questa scala si chiama : ”Grimace Scale”.

Questo metodo di valutazione è altamente applicabile agli animali come “il gatto” , essendo esso un animale definito “da preda” che ha quindi la tendenza a inibire l’ espressione aperta del dolore per evitare di apparire vulnerabile ad altri predatori. 

La “Grimace Scale” studia una serie di elementi cui : gli occhi , l’ingrossamento o meno delle pupille , la posizione delle orecchie e quelle dei baffi e della testa dando poi un punteggio in base al quale è possibile definire se lo stato del dolore è assente , lieve , moderato o forte-grave. 

COSA OSSERVARE E COME INTERPRETARE I LINGUAGGI ESPRESSIVI DEL GATTO

La cosa importante e primaria da osservare nel gatto, sono specificatamente le sue orecchie, in quanto esso possiede all’ interno del padiglione auricolare, molti muscoli e ciò gli consente di muoverle in maniera diversa. 

Un esempio di questa mobilità straordinaria è la capacità del “movimento asimmetrico”, una in avanti o lato e una indietro o ferma,  che si può osservare quando il gatto sente un rumore specifico o forte . 

Il movimento simmetrico delle orecchie è invece, secondo studi su casistiche comportamentali,  usato dal gatto per esprimere le sue emozioni, in particolare è stato osservato che in caso di stato di dolore ed emozioni negative le orecchie assumono una posizione schiacciata rivolta all’ indietro , a volte anche ruotata all’ esterno .

Parlando invece del movimento e dell’espressione degli occhi per quanto riguarda lo stato doloroso del soggetto, essi tendono a rimanere socchiusi e nel momento in cui si aprono si possono vedere le pupille completamente dilatate.

Questa è chiaramente un anomalia perché solitamente i gatti in salute dilatano le loro pupille solo nelle ore notturne, cioè quando devono catturare una maggior quantità di luce per vedere.

Infatti tutti i gatti hanno all’interno delle loro pupille un tessuto chiamato “ tapetum lucidum” che, in breve permette loro di assorbire e catturare la luce prima che arrivi alla retina, per questo motivo se si presentano dilatate, in orari diurni,  e contemporaneamente anche le orecchie rivolte all’ indietro e schiacciate ci troviamo davanti a un soggetto che chiaramente ci comunica visivamente una sofferenza .

Tuttavia anche i loro baffi ci aiutano a comprendere il loro stato di benessere o malessere. 

I baffi , o vibrisse del gatto sono un elemento di rilevanza vitale per loro ,e svolgono  un’importante funzione tattile che usano moltissimo, ad esempio alcune sono posizionate sulle loro palpebre e li aiutano in caso di pericolo per proteggere i loro occhi.

L’affermazione che un gatto grazie alle sue pupille vede di notte , in realtà non è del tutto corretto , in quanto anche le loro vibrisse li aiutano in questo perchè hanno la capacità di recepire le correnti d’ aria , inoltre permettono loro di stabilire una tridimensionalità dell’ambiente che li circonda aiutandoli a capire lo spazio intorno a loro . 

In un gatto in stato di sofferenza le vibrisse appaiono raggruppate e appiattite.

Si è notato inoltre anche lo stato del muso del gatto che può essere teso e la bocca aperta se ansima per la sensazione di dolore che prova.  

Sempre parlando delle emozioni dei gatti la loro coda è considerata un indicatore davvero molto utile e consente di avere delle idee precise di cosa sta provando in base alla sua posizione. 

In caso di stato si dolore, essa, si troverà sotto il loro corpo, come nascosta , e potrebbe anche verificarsi, in base all’ intensità del dolore percepito , un alteramento e rigonfiamento dei peli, oppure potrebbe essere mobile e manifestare movimenti di scatto dell’ intera coda o solo della sua punta .  

Se il gatto si trova in uno stato di malessere inoltre tenderà a isolarsi da tutti , sia dal proprietario che da altri animali, se presenti nel suo ambiente domestico, questo per evitare qualsiasi interazione , e se stimolato o costretto ad averne tenderà ad avere reazioni di aggressività.

L’ atteggiamento di aggressività si riconosce per la postura del gatto rannicchiata , la coda posta come precedentemente citato , le gambe piegate come se volesse scattare , gli occhi appariranno dilatati e le vibrisse raccolte al muso con bocca aperta e denti ben visibili per intimare di non avvicinarsi. 

Oltre allo studio della mimica comportamentale e posturale del gatto un altro elemento che aiuta a comprendere il suo stato emotivo e di salute è l’ascolto dei vocalizzi che emette e  che possono essere miagoli di diversa intensità e frequenza. 

Univoci i soffi , gli urli e i ringhi che emettono, essi rappresentano per il gatto il metodo di intimidazione a cui fanno ricorso come espressione massima di paura e di  dolore .

Infine  anche le “fusa” fanno parte di un tipo di vocalizzazione che può essere emessa dal gatto in momenti spesso di criticità , finanche in fin di vita.

Come già accennato precedentemente , il gatto è un predatore anche se in alcuni casi può trasformarsi in preda, questo fa sì che esso tenda a non manifestare il suo stato di malessere e quindi riconoscerlo a volte è davvero difficile.

QUALI SONO I SEGNI COMPORTAMENTALI DA OSSERVARE NEL GATTO

Possiamo dire che ogni cambiamento comportamentale del gatto , che avviene senza un sconvolgimento radicale nella sua quotidianità , come ad esempio un trasloco in una nuova casa o l’inserimento di un nuovo animale in famiglia, deve essere considerato un campanello di allarme per una condizione di dolore , paura  o addirittura per fare un’anamnesi di un disturbo cognitivo degenerativo.

Il primo cambiamento che si deve osservare è quello chiamato locomotorio ossia osservare delle anomalie nelle abitudini della vita del gatto , ad esempio come cammina, se lo fà sempre bene o se fa fatica , se salta come sempre sui mobili e divani ed anche se dorme eccessivamente nel caso in cui sia stato sempre un gatto molto attivo .

il secondo cambiamento da osservare che può subire un’alterazione è quello chiamato “self care” dal significato stesso della parola la “cura di se stesso”. 

I Gatti in stato in salute sono animali molto puliti che amano il grooming,  pulizia del mantello e della pelle, esercitata per diverse funzioni che servono al proprio benessere usate come antistress e abbassamento della propria temperatura corporea.

Un cambiamento in questo senso dalle proprie abitudini, così come anche il farsi le unghie tutti i giorni, o cambiare il posto nel farsele comporta un messaggio di allarme del suo stato e può significare che c’è qualcosa che non va bene in lui.

REAZIONE DELL STATO DI PAURA

Lo stato di paura del gatto è un’emozione legata al dolore e questo può causare diverse reazioni  in esso. 

Una di queste viene chiamata “freezing” stato in cui il gatto si immobilizza paralizzandosi, oppure può provocare un attività di grooming compulsiva con conseguente creazione di alopecia nelle zone in cui avviene.

Un’altra reazione può essere quella di scappare a nascondersi ed infine come ultima risorsa, sempre usata in caso di paura, il gatto può arrivare a manifestare atteggiamenti di  aggressione per difesa. 

Tra queste quella più comune è quella che porta il gatto a nascondersi , in questo caso il proprietario deve evitare assolutamente di cercare di far uscire il gatto dal luogo in cui si sente al sicuro, ove se nascosto, per evitare la reazione successiva di aggressione, e per non stressarlo e impaurirlo ulteriormente . 

La reazione di aggressività del gatto può essere di diversi modi, quella verso l’uomo è chiamata “interspecifica” e se il gatto rifiuta e evita quelle attività che normalmente gradisce e accetta, come ad esempio le carezze.

Potrebbe anche dimostrare aggressività verso altri animali presenti nel loro nucleo familiare a scopo di prevenire il loro contatto diretto, in questo caso si chiama reazione di aggressione “intraspecifica”.

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